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martedì 30 giugno 2015

Quattro chiacchiere e un caffè con... Francesca Angelinelli!

Buon pomeriggio, cari lettori! ^^
Oggi sono qui per con un appuntamento speciale di "Quattro chiacchiere e un caffè con...", rubrica di interviste e curiosità. Ho avuto modo di scoprire, negli ultimi giorni, un'autrice esordiente italiana che mi ha molto colpito, non soltanto per aver scritto numerose opere, ma perché molte di queste hanno a che fare con l'Oriente e la cultura giapponese. Essendo un'amante di questo mondo, non potevo lasciarmi sfuggire l'occasione di saperne un po' di più e così ho contattato Francesca Angelinelli e le ho chiesto un'intervista. Lei ha gentilmente accettato e mi ha parlato dei suoi lavori e di molto altro. L'autrice scrive ormai da molti anni. I suoi ultimi lavori sono opere autopubblicate. Tra queste, "Le avventure di Chariza", una raccolta di racconti avvincenti con una protagonista veramente unica.
Vi lascio a qualche informazione sul romanzo e sull'autrice e, subito dopo, alla nostra chiacchierata...

Le avventure di Chariza
di Francesca Angelinelli



Prezzo ebook: 2,49 euro
Prezzo cartaceo: 12,90 euro
Pagine: 224
Genere: fantasy-orientale
Data di pubblicazione: 3 Giugno 2015
Autopubblicato


Chariza, la Combattente della Trasparenza del monte Tōmei, è tornata nell'Impero Si-hai-pai dopo aver trascorso lunghi anni oltre i suoi confini, imparando a controllare la maledizione di avidità che l'affligge. Tra demoni e intrighi, tra nobili e contadini, tra immense vallate e lo splendore della capitale Hoh-ma, Chariza viaggia per la sua terra natale cercando sempre un nuovo impiego e nuovi modi per assecondare l'avidità che l'attanaglia. "Le avventure di Chariza", un'antologia di racconti inediti, in attesa della nuova edizione del romanzo "Chariza. Il soffio del vento"

L'autrice

Dopo aver frequentato corsi di scrittura creativa e essersi dedicata alla stesura di racconti, Francesca Angelinelli esordisce nel 2007 con i primi due romanzi di una serie fantasy orientale, Chariza. Il soffio del vento e Chariza. Il drago bianco, editi da Runde Taarn Edizioni. Sempre per Runde Taarn Edizioni nel 2009 pubblica il fantasy eroico Valaeria, ispirato al mondo della Roma tardo-antica. Nel 2009 pubblica anche il paranormal romance Werewolf per Linee Infinite Edizioni. Il 2010 è l’anno del suo ritorno al fantasy orientale con la raccolta Racconti di viaggio del monaco Kyoshi, vincitrice della seconda edizione del Premio di Narrativa Fantastica – Altri Mondi e edita da Montag Editore, e con la pubblicazione del primo volume della Serie delle Cucitrici, Kizu no Kuma. La cicatrice dell'orso, per i tipi di Casini Editore, primo volume del progetto Ryukoku Monogatari. Negli anni alcuni racconti brevi sono pubblicati in riviste e antologie e dal 2013 decide di passare al selfpublishing, prediligendo il formato dell’ebook.

Contatti: 
L'intervista

1. Ciao Francesca! Benvenuta su Coffee&Books. E’ davvero un piacere averti qui! Ho scoperto per caso i tuoi libri, vagando su internet, e ne sono rimasta colpita, così ho pensato di ospitarti sul blog e dare la possibilità anche ad altri lettori di conoscerti. 
Innanzitutto vorrei sapere: come e quando nasce il tuo amore per la scrittura?

Da bambina, mi è sempre piaciuto raccontare storie, forse perché ero tra quei fortunati a cui i genitori hanno sempre letto le favole della buona notte, anche se spesso oltre alle favole mio papà mi raccontava storie tratte dai testi omerici e mi leggeva romanzi, come Shogun.

2. Hai scritto davvero tante storie diverse. C’è qualcosa che, in fondo, le accomuna?

Mi piace spaziare, raccontare storie diverse, ambientazioni nuove, sperimentare personaggi, ma credo che se c’è qualcosa che distingue soprattutto i miei romanzi sia il fatto che cerco sempre di fare vivere ai personaggi un viaggio che sia anche interiore. Che poi ci riesca è un altro discorso. Sto ancora imparando.

3. Molte hanno a che fare con il mondo e la cultura orientale. Come mai questa scelta? Cosa ti piace di quel mondo?

Sono sempre stata un’appassionata di estremo oriente. Sono venuta su ad anime e manga e mi sono subito appassionata al wu-xia, le storie di cavalieri erranti cinesi, non appena ho visto La tigre e il dragone. Nel corso degli anni ho avuto modo di approfondire questi miei interessi, ma per quanto desiderassi leggere/vedere determinate storie, in Italia facevo molta a fatica a trovarle. Così, a un certo punto, ho deciso di scrivermele da sola! È stato così divertente che non sono più riuscita a smettere. 

4. C’è un’opera che hai scritto alla quale sei più legata che ad altre?

Certo, Chariza, il soffio del vento. Il primo romanzo che ho pubblicato e che presto troverà nuova dignità di un rinnovata edizione. Il personaggio di Chariza è stato quello con cui ho iniziato la mia avventura del fantasy orientale, il personaggio che mi ha guidata e accompagnata nella creazione di un mondo fantastico nel quale ambientare le mie storie. 

5. Hai mai subito l’influenza di qualche autore che stimi, scrivendo i tuoi romanzi?

Sono sempre stata fan di Marion Zimmer Bradley, poi ho letto le sue antologie, in cui raccoglieva racconti di diversi autori, e ho scoperto Diana Paxton e la sua serie su Shanna la Rossa… è stato amore. Peccato che i romanzi di Diana Paxton siano poco tradotti in Italia… tanto per cambiare.

6. Scrivere è sempre stato il tuo sogno o hai anche altre aspirazioni? 

Mi è sempre piaciuto scrivere e credo che un libro sia finito solo nel momento in cui viene letto e completato, in qualche modo, dalla fantasia del lettore. Detto questo, nella vita faccio altro e mi va bene così.

7. La scrittura ha portato cambiamenti sostanziali nella tua vita?

No, è una passione e come tale la voglio vivere. Però, in anni passati, quando ho iniziato a pubblicare e internet non era ancora il mezzo più diffuso per fare promozione, mi ha permesso di incontrare tante persone fantastiche… anche tante persone pessime, ma preferisco ricordare quelle che poi diventate anche delle bellissime amicizie.

8. Cosa ti senti di dire ai lettori per invogliarli a leggere i tuoi romanzi?

Oddio, io sono pessima in queste cose. Il pubblicitario è mio marito.
Direi di non fermarsi alla copertina, per quanto quelle realizzate per me da Sara Forlenza siano magnifiche. È vero che le miei storie sono fantasy e hanno un’ambientazione orientale, ma nel tempo ho scoperto che molti dei miei lettori non avevano mai preso in considerazione né il genere fantasy né il mondo orientale per le loro letture, eppure mi hanno apprezzata. Direi quindi che l’unico modo per capire se vi può piacere quello che scrivo è leggere qualcosa e valutare senza preconcetti.

9. Qual è la protagonista o il protagonista a cui ti sei affezionata di più?

Chariza. Abbiamo passato tantissimo tempo insieme, sia nella creazione dell’universo in cui si muovere, sia nella stesura delle storie che la vedono protagonista. È stata con me a lungo e mi ha lasciato forse le sensazioni più belle che ricordo in relazione alla scrittura.

10. E’ stato difficile parlare di una cultura così lontana e diversa dalla nostra? In che modo ti sei preparata sull’argomento?

Per me non molto, proprio perché per diversi motivi ci ero già immersa. Ho sempre letto e visto molto sull’argomento e, soprattutto, ho sempre cercato anche tanti saggi, oltre che romanzi, per approfondire alcuni aspetti delle culture orientali che mi interessavano. Poi, grazie al kyudo (il tiro con l’arco giapponese), ho conosciuto diversi giapponesi residenti in Italia e, quando necessario, ho semplicemente chiesto.
Ad esempio, ho ideato un racconto ambientato a Tokyo, ma ho necessità di avere alcune informazioni “tecniche” (tipo: quando costa l’affitto di un appartamento alla periferia di Tokyo?). Ho già chiesto a un’amica italo-giapponese di vederci e raccontarmi della sua esperienza proprio a Tokyo, così da poter scrivere nel modo più realistico possibile, anche se poi si tratterà sempre di un racconto fantastico.

11. Ho letto che hai in programma ancora molte storie da scrivere. Puoi darci qualche anticipazione?

A causa di alcune disavventure editoriali che mi hanno portato a scegliere il selfpublishing, ho tenuto nel cassetto molto a lungo tantissime storie. Ora ho aperto il vaso di Pandora! 
Per prima cosa ci sono alcuni racconti di genere fantasy che vorrei sistemare, poi ho una trilogia sulle fate da chiudere e un romanzo sugli angeli da editare. Infine ci sono le storie orientali che finalmente stanno trovando la forma che avevo sempre sognato per loro.

12. C’è un libro tra quelli che hai letto che ha lasciato in te particolari ricordi?

Sì, due il Genji Monogatari, che è un testo della letteratura classica giapponese, che leggevo proprio nel periodo in cui stavo scrivendo il romanzo di Chariza. E Guerra e Pace, perché Tolstoj è il mio ideale da raggiungere.

13. Adoro le cover dei tuoi romanzi, specialmente quelle del mondo Ryukoku Monogatari. Le ha disegnate una bravissima artista. Vuoi parlarcene?

Ho conosciuto Sara Forlenza per caso. È stata la cosa migliore che mi ha lasciato l’esperienza con Casini editore. Sara è bravissima e questo lo si vede visitando il suo sito e dando un’occhiata ai suoi lavori. Così, quando ho deciso che era venuto il momento di pubblicare i miei romanzi orientali in self, ho voluto dare loro continuità e dignità, renderli belli, ma anche riconoscibili. E Sara, che aveva già realizzato la cover di Kizu no Kuma, era la persona giusta.

14. Che altre passioni coltivi, oltre la scrittura?

Ho due cani meravigliosi, con cui porto avanti il desiderio di diventare educatrice cinofila, e spero di riprendere presto a tirare con l’arco.

15. Ci lasciamo con una bella citazione da uno dei tuoi romanzi…

Sì, una citazione da un romanzo non orientale. Il mio primo esperimento con i vampiri, il romanzo è La Congrega Bianca e questa citazione spero sia di buon auspico, perché anche quella tra l’autore e i suoi lettori è in qualche modo una promessa…

La giovane sussultò e abbassò lo sguardo. «Etienne».
«Promettilo!» la esortò lui. Si appoggiò con la schiena al tronco e le cinse la vita con entrambe le braccia, come se non volesse lasciarla andar via senza che avesse suggellato quella promessa. «Le promesse sono come incantesimi. Per favore, Seril» sussurrò e abbassò le palpebre, reclinando indietro il capo. 
Lei si lasciò stringere, ma era turbata e preoccupata. Il tono della sua voce era allarmato e lei non capiva perché fosse così in ansia. «Va bene, starò attenta, lo prometto. Ora siamo legati da un incantesimo».



Sono davvero contenta di aver ospitato Francesca Angelinelli sul blog. Spero questa opportunità le permetta di essere conosciuta un po' di più, così come le sue originalissime storie fantasy!
La ringrazio, ancora una volta, per essere stata qui e aver risposto pazientemente alle mie domande. Ci sarà nuovamente modo di parlare di lei e delle sue opere, statene certi! **


A presto!
xoxo





1 commento:

  1. Dopo aver letto Onislayer di Barbara Schaer mi sono appasionata alla cultura orientale quindi penso che farò un pensierino sui libri di quest'autrice.

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